Con grande piacere la nostra associazione prende parte al progetto
L’arte in gioco…
Cos’è?
Un augurio, un invito, una scommessa, un rito di gruppo per scongiurare ogni tentazione di rinchiudersi dentro di sé.
Outart è anche un regalo che ci facciamo scambievolmente, sabato 12 gennaio, passate le feste tradizionali, dedicandoci un po’ di tempo per l’immaginazione poetico-ludico-visiva. Sarà l’occasione per conquistarsi veramente un’opera messa in palio dagli artisti, perchè anche loro non si sottraggono al gioco e vogliono metterci una parte di sé..
Ognuno potrà decidere fino a che punto mettersi in gioco, ma attenzione: partecipare dipende da noi!
Anche se poi, a decidere potrà essere magari solo il fischio del treno nella vicina stazione ferroviaria…
“Un colpo di dadi non abolirà mai il caso” (Mallarmé)Non appartengono ad un movimento artistico, non intendono ‘fare rete’ per essere piu’ visibili e commerciabili; si sono ritrovati, in questa occasione, su invito dello Studio 149 di Lorena Sireno, per pensare insieme e progettare un incontro che rompa le righe, gli assetti prestabiliti, i circuiti consolidati che scarso spazio possono concedere alla sperimentalita’. Outart! non e’ solo un evento d’arte, ma una modalita’ diversa per far incontrare i nostri sguardi e per permettere di posarli, con una buona dose di ironia, sulle opere, cui non mancano raffinatezza e precisione (specie per Sireno e Cupisti), acume e brio (tratto distintivo de I Santini Del Prete, ma anche di Karadanatromnostazer, creatore di mondi fantastici)…
Le opere selezionate di GianLuca Cupisti, I Santini Del Prete, Karadanatromnostazer e Lorena Sireno rimarranno in mostra fino al 12 febbraio e saranno visitabili su appuntamento (Lorena Sireno 347 8733932; GianLuca Cupisti 328 3541366).
Un pomeriggio all’insegna del gioco e dello scambio.
Ogni volta che ci mettiamo in gioco, qualcosa avviene.
Qualcosa perdiamo, qualcosa acquistiamo, non solo di materiale.
Partecipare, significa accogliere una possibilita’, una modalita’ per ridiscutere, non solo esorcizzare, tentazioni alla paura, all’incupimento che si insinua dentro il concetto e la dimensione attuale della ‘crisi’ che stiamo vivendo.
Cosa puo’ fare l’arte? A parte proporre investimenti in beni alternativi, puo’ davvero rischiare di indirizzarsi a tutti… L’arte puo’, appunto, invitare… ad uscire di se’, uscire dal guscio delle proprie certezze o delle proprie timorose in-certezze, per accettare la sfida, cercare insieme ad altri nuove prospettive. Soprattutto, credo, possa ridimensionare le istanze che ci circondano e ci assediano, per interrogarci verso la conquista di una risposta individuale e originale su cio’ che si ritiene abbia senso e valore. Quella domanda e le infinite possibili risposte con le loro altrettanto infinite sfumature, sono una pluralita’ e un patrimonio (un patrimonio che di per se’ e’ un valore) da coltivare… . Lo si puo’ fare anche attraverso un gioco, che ci ricorda, sotto sotto, che se non ci esponiamo, certamente non perderemo, ma neppure potremo acquistare qualcosa: decidere dipende dalla posta in gioco e dai rischi che siamo disposti a correre. Occorre valutare. L’importante e’ non rimanere inerti o lasciarci irrigidire dalla paura e allora… Outart! e che il gioco cominci.” (Francesca Pepi)
Quota min. di partecipazione: 3 euro.