Quando il centro è periferia…

Atomium. Eretto a Bruxelles per l’esposizione mondiale del 1958

Atomium. Eretto a Bruxelles per l’esposizione mondiale del 1958 , è un monumento di 102 metri, costituito da 9 sfere che rappresentano un gigantesco cristallo di ferro. Foto: fonte Overpress. <http://overpress.it/2014/07/10/25-costruzioni-architettura-moderna/ >

Renzo Piano, citato spesso fuori luogo, ha evidenziato la necessità di arginare il degrado urbanistico, architettonico delle periferie dei grandi centri, che corrisponde spesso a disagio sociale, ad una disaffezione nei confronti degli spazi della vita quotidiana, soprattutto se pubblici o da condividere, che tendono ad essere vissuti come aree di transizione da un posto ad un altro posto o comunque come aree in cui non fermarsi e sostare in modo piacevole, utile, interessante. Si tratteggia così un arretramento culturale. Quello che stiamo vivendo. Ciò che rischia di sfuggire a noi, ai cittadini come agli ammi nistratori, è l’assenza di prospettive strategiche a medio lungo periodo capaci di coesione sociale. Da una parte ripiegamento nel privato, dall’altra decisionismo di corto respiro. Sfugge il lungo declino del “centro”, inteso come centro storico, ma anche come Luogo di aggregazione sociale, oltre che (s)nodo in cui si svolgono le attività della vita pubblica e dove si esprime in pluralità di forme la collettività.
Anche il centro langue e diventa periferia.
La collettività dovrebbe ripensare agli anticorpi per riattivare e rivivere i propri centri non solo in vista dello svolgimento funzionale di servizi, ma come Luoghi in cui ripensarsi.
Non dovrebbero sfuggire queste importanti occasioni per la collettività di ripensare il proprio modo di aprirsi alla novità e procurarsi gli strumenti per far fronte e gestire le inevitabili metamorfosi, con l’auspicio di non esserne oppressi, ma di trovare nuove forme di convivenza con il nuovo e possibilmente valorizzarne le potenzialità di sviluppo e di crescita umana, sociale prima di tutto.
(Francesca Pepi)